Alzi la mano chi non ha mai assaggiato un Negroni!
Sì, stiamo parlando proprio del cocktail, e se dite che non l’avete mai sentito, non vi crediamo. Se per caso invece foste sinceri, è arrivato il momento di leggere la sua storia e poi correre al bar a ordinarne uno!
Composto da 1\3 di gin, 1\3 di Bitter Campari, 1\3 di Vermouth rosso e una mezza fetta di arancia, il Negroni è uno dei cocktail più famosi e più venduti al mondo. Tuttavia, nonostante la sua fama, non sono in molti neppure a Firenze a sapere che il Negroni è un prodotto squisitamente nostrano.
Un conte esigente
Il cocktail è infatti nato dalla geniale mente del conte Camillo Negroni. Nato a Fiesole nel 1868 da una famiglia nobile e benestante, il conte era decisamente un personaggio molto noto all’epoca. Durante una sera imprecisata fra il 1919 e il 1929, il conte si recò al Caffé Cassoni – l’attuale caffè Giacosa, in via della Vigna Nuova – ed ordinò un Americano (Vermouth rosso Carpano e Bitter Campari).
Un po’ deluso dal drink, Camillo Negroni propose al barista – il giovane Fosco Scarselli – di aggiungere del gin, liquore che il conte aveva conosciuto nei suoi viaggi a Londra, e una fettina di arancia.
Il nuovo drink piacque moltissimo al conte e anche agli altri frequentatori del bar, tanto da diventare uno dei prodotti più richiesti del Caffé Cassoni. Il drink divenne quindi noto come “l’Americano alla maniera del Conte Negroni”, e in seguito semplicemente come Negroni.
Le varianti
Il cocktail ha ottenuto un enorme successo negli anni, e anche oggi viene considerato uno dei cocktail da aperitivo per eccellenza.
Si sono sviluppate delle moderne varianti: il Negroni sbagliato, inventato a Milano (con lo spumante al posto del gin), il Negroski (con la vodka al posto del gin), il Redhuvber (molto di moda a Torino, servito con una spruzzata di arancia), il Negroni del babbo (gin, bitter Campari, Vermouth Carpano, succo d’arancia e angostura) e il Negroni della mamma (senza angostura).
In ogni caso diffidate delle imitazioni e sperimentate l’originale che, tenete bene a mente: è un cocktail al 100% fiorentino!
[Credits: Bar Giornale, Everything in the bar, Punch drink]
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