Alle volte viene quasi da domandarsi come sia possibile immortalare Firenze in un secolo come questo, e proprio quando ti poni la domanda trovi la risposta che, come in questo caso, ha già dato qualcun’altro. Infatti proprio sul social network più popolare al mondo, Facebook, nel 2012, precisamente il 22 di dicembre, è nata una pagina dedicata alla bellezza della città: Vecchia Firenze mia.
Vecchia Firenze mia: cosa contiene, dove trovarla e come contribuire!
Il genio in questione è lo speaker radiofonico Gianni Greco che ha ideato questa “pagina-reperto fotografico” che racconta la Firenze che fu, in lungo ed in largo (non si parla solo del centro storico ma anche della periferia).
Una ricca raccolta fotografica d’immag,ini, che immortalano la bellezza della città, con una ricorrenza e puntualità impressionante; vengono pubblicate in media 750 foto ogni mese e a questo punto non c’è da meravigliarsi che ad oggi il “patrimonio” della pagina ammonti a 133 album costituiti da bel 13000 immagini pubblicate “non per rimpiangere ma per conoscere”, come viene precisato nello stesso portale.
Ad oggi i fan della pagina web sono 19478 e fra di loro ci sono anche i maggiori contributori, in quanto gran parte delle immagini sono inviate via e-mail dai followers all’indirizzo [email protected] .
Altro vanto della piattaforma è quello di non modificare le foto con filtri o sovrascrizioni inutili, ma ogni immagine non manca di specifica didascalia che racconta il cosa, il dove e il quando necessari. Le uniche modifiche che vengono apportate alle foto sono quelle canoniche che permettono una maggiore qualità e visibilità dell’immagine; queste vengono raddrizzate, ritagliate e ravvivate in contrasti e luminosità.
Anche la pagina è ripulita da link superflui o pubblicità che rimandano ad altre pagine, e come si legge “qua si parla solo di Firenze!”.
Sei interessato? Ci pensa “Il cerca album”
E se ne parla anche in modo molto strutturato perché proprio la scelta di raggruppare le immagini in svariati album aiuta a mantenere ordine e a reperire più facilmente l’argomento interessato. E viste le tante raccolte che sono venute a formarsi è stato creato anche un portale apposito, Il cerca album, dove si possono scegliere e visionare quelli che più c’incuriosiscono e che c’interessano.
Fra gli album più interessanti e degni di nota ci tengo a citare Firenze invisibile, un’insieme di immagini dedicate alle opere d’arte non ben visibili o meno famose della città; foto inedite dell’alluvione, con toccanti primi piani ai volti delle famiglie disperate o ai disagi causati all’urbanistica.
Svariati anche gli album che hanno per tema le due grandi guerre mondiali, con i protagonisti, i macigni ed i resti della Firenze distrutta dai bombardamenti (sul tema suggerisco la raccolta sui Ponti formata da ben 108 foto che raccontano la distruzione e la ricostruzione degli stessi).
Esistono anche intere raccolte dedicate ai progetti per la costruzione della città, alle cartoline che raccontano eventi storici (bellissima quella di Leopoldo II che lascia Firenze nel 1859) o delle pubblicità in latta.
Non può mancare di essere citata la raccolta Non c’è più, dedicato alla Firenze scomparsa ed ai monumenti che non esistono più, come l’oratorio di Sant’Antonino dietro Ponte alla Carraia, o per scoprire dove erano locati vecchi ospedali (in piazza Frescobaldi, dove ora c’è il liceo linguistico internazionale Machiavelli Capponi), l’uso che veniva fatto di vecchie piazze (sotto il porcellino, dove ora si vendono pelli, prima c’era il mercato dei fiori ed in seguito quello della paglia) o dove furono costruiti gli orti di guerra (nella piazza di San Marco e alla Stazione Centrale).
Grande importanza è stata data anche allo sport, con intere sezioni dedicate al Calcio storico fiorentino e allo Sport Fiorentino, dove si raccontano personaggi, vittorie e stadi; e alla Mostra dell’artigianato con le sue cartoline storiche pubblicate dal lontano 1931 e le sue antiche sedi, il Parterre che fu costruito apposta per ospitare l’evento nazionale.
Grande e ricca anche la raccolta dedicata alla Firenze più laboriosa con una raccolta dedicata allo stabilimento Fiat di viale Guidoni che ebbe vita dal 1945 al 1986, ai vecchi negozi fiorentini (da portare particolare attenzione alla storica azienda Manetti&Roberts che proprio nella Farmacia della legazione fiorentina di via Tornabuoni inventò il borotalco) e alle vecchie professioni della città quali il merdaiolo (che non sto a spiegarvi perché già abbastanza intuitivo dal nome), il borracciaio, il fiaccheraio, il ciabattino, l’arrotino, il venditore d’agli, il cocomeraio di Santa Croce, l’ombrellaio, lo stagnino, lo sprangaio, i trippai col barroccio, il ghiacciaiolo e via di scorrendo.
Dunque cari fiorentini se avete paura che la bellezza della vostra città vada persa nella società moderna fatta di hastag, condivisioni e tweet, non abbiate paura perché con un semplice like sarà possibile portarsi dietro tutto il bagaglio storico culturale della nostra tanto cara Firenze.
Credits: Vecchia Firenze mia
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